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Il mio primo viaggio in Giappone è stato un sogno di due settimane, pianificato nel periodo della fioritura dei ciliegi, quando l’intero paese si tinge di rosa e bianco e l’aria profuma di primavera.

Un viaggio intenso, pieno di tappe, emozioni e scoperte, tra metropoli ultra moderne e villaggi sospesi nel tempo. In questo articolo ti racconterò l’itinerario completo che ho scelto di seguire, le modalità con cui ho viaggiato, cosa aspettarsi e qualche consiglio utile, che non guasta mai, lasciando i dettagli più approfonditi ai singoli articoli dedicati che pubblicherò presto.

Prima di arrivare a Tokyo, ho fatto uno scalo lungo di 9 ore a Taipei, che ho sfruttato per visitare la città. Ho già raccontato questa esperienza nel dettaglio nel post Scalo a Taipei: ha senso uscire dall’aeroporto? che ti consiglio di leggere se ti incuriosisce questa destinazione.

Giappone: come mi sono spostata

Durante il mio viaggio di due settimane in Giappone mi sono mossa con i mezzi pubblici per la maggior parte delle tratte. La rete dei trasporti giapponesi è capillare e frequente, quindi quasi ogni posto può essere raggiunto.

Nelle grandi città ho utilizzato metropolitane e bus locali, ho usato invece i treni giapponesi, efficienti e puntualissimi, per gli spostamenti più lunghi. Dopo aver fatto due conti, ho scelto di non acquistare il Japan Rail Pass, perché per il mio itinerario non risultava conveniente. Ho acquistato i biglietti singoli, direttamente in stazione il giorno stesso della partenza.

Di questo e di tutto quello che devi sapere prima di partire per il Giappone, ne ho parlato in un articolo dedicato, che ti invito a leggere se ancora non lo hai fatto.

Per la tratta da Ōtsuki a Kanazawa ho deciso invece di noleggiare un’auto, una scelta che mi ha permesso di godere in piena libertà delle zone più montuose e meno accessibili, fornendomi la libertà di cambiare itinerario all’ultimo momento o fare delle tappe che altrimenti difficilmente sarei riuscita a fare con il tempo che avevo a disposizione.

Il mio itinerario di due settimane in Giappone

Tokyo

Tokyo è stata la mia porta di accesso al Giappone. Ho iniziato ad assaporare questa terra partendo dalla sua capitale: caotica, colorata, travolgente. Ho esplorato quartieri iconici come Shibuya, Harajuku, Shinjuku, Asakusa, e Ueno, godendomi l’atmosfera dei templi, i grattacieli, le insegne luminose ipnotizzanti e le prime fioriture. Tokyo è stato il posto ideale per iniziare l’esplorazione.

Kamakura e Yokohama

Da Tokyo si possono organizzare due gite giornaliere: una a Kamakura, dove si respira un’atmosfera antica tra templi e sentieri immersi nel verde, con una ferrovia che costeggia il mare e un trenino che sembra uscito da un anime, e una a Yokohama, città portuale con un’anima più moderna, la China Town più grande del Giappone e uno skyline sorprendente, soprattutto dopo il tramonto.

Queste città si possono visitare singolarmente, in due giornate diverse, ma se non hai tempo a sufficienza puoi fare come ho fatto io, ovvero visitarle entrambe nella stessa giornata.

Si trovano sulla stessa linea ferroviaria, dunque si può partire da Tokyo al mattino presto per raggiungere Kamakura e fermarsi a Yokohama al rientro, aspettando che faccia buio, per godersi al meglio le luci della città.

skyline di Yokohama di sera con le luci accese

Fujiyoshida e Oshino

Questa era una delle tappe più attese del viaggio, ed ero già pronta ad immortalare il monte Fuji da diverse angolazioni, avevo appositamente scelto di noleggiare un’auto in quei giorni, ma purtroppo il maltempo mi ha impedito di vederlo.

Ho comunque visitato Fujiyoshida e il villaggio tradizionale di Oshino Hakkai, ma con scarsa visibilità. A volte la natura non collabora, ma va bene lo stesso.

Matsumoto, uno dei castelli più belli del Giappone

Considerato il meteo poco favorevole e avendo la comodità di una vettura privata, ho trasformato la tristezza di un’ennesima giornata di pioggia in un’opportunità. Ho così improvvisato un mini tour giornaliero che non era previsto nel programma originale ma che mi ero tenuta come piano B (perché in viaggio non si sa mai!).

Mi sono diretta quindi a Matsumoto, per visitare il suo castello: uno dei più antichi e meglio conservati del Giappone. Il castello è situato proprio in città, ed è circondato da un bel parco e un bel fossato. L’interno è interamente in legno e si può salire fino in cima per ammirare la città dall’alto. La visita richiede circa un’ora e il biglietto costa l’equivalente di circa 7€. Una tappa perfetta per chi ama l’architettura storica giapponese e vuole vedere qualcosa di autentico, fuori dalle grandi città.

Nagano e le scimmie delle nevi

Ho raggiunto la zona di Nagano per visitare il Jigokudani Monkey Park, dove le famose scimmie delle nevi si immergono nelle acque termali. Un’esperienza incredibile vederle così rilassate e tranquille. Era un posto che sognavo di vedere da tempo e inaspettatamente sono riuscita a raggiungere questo parco al quale si arriva anche con i mezzi pubblici, ma con tempistiche più dilatate.

Dal parcheggio, che è poi lo stesso punto in cui ferma il bus, la camminata per raggiungere il parco dura circa 30 minuti e il biglietto di ingresso costa circa 5€.

Puoi visitare il sito ufficiale del parco per conoscere orari di apertura in base al periodo della tua visita e i costi aggiornati.

Se vuoi visitare anche tu questo posto, devi sapere che non sempre le scimmie arrivano per immergersi, questo dipende principalmente dal meteo. Le probabilità aumentano in inverno o comunque quando le temperature sono più basse, dato che in estate non è piacevole neanche per loro immergersi in acqua calda.

Un piccolo aiutino per capire se le scimmie ci sono o meno è quello di dare un’occhiata alle webcam live del parco, attraverso le quali riuscirai a vedere se ci sono o meno e da lì valutare se andare o meno.

Takayama e le alpi giapponesi

Dormire in un ryokan tradizionale tra le Alpi giapponesi è stata una delle esperienze più particolari del viaggio. Il ryokan è una tipica abitazione giapponese, con il pavimento in tatami, letti futon e un arredamento tipico. In molti ryokan vengono servite cena e colazione direttamente in stanza, con cibo tipico.

Paesaggi montani, cieli stellati, ancora un po’ di neve e un’atmosfera surreale, queste sono state le alpi giapponesi, un posto che vorrei poter esplorare meglio.

Takayama si è rivelata una delle tappe più autentiche del mio viaggio. Passeggiando nel centro storico, anche se molto popolato di turisti, si respira un’atmosfera d’altri tempi, tra case in legno perfettamente conservate e per lo più adibite a negozi di souvenir e caffè.

Imperdibile anche il villaggio di Hida no Sato, una ricostruzione fedele di un’area rurale.

Shirakawa‑go

A poco più di un’ora da Takayama, ho avuto la fortuna di visitare Shirakawago, villaggio Patrimonio UNESCO dal 1995. Qui ho potuto vedere dal vivo le famose case caratterizzate dai tetti così spioventi che ricordano due mani giunte in preghiera, e pensare che sono realizzate senza l’utilizzo di chiodi le rende ancora più incredibili.

Per scattare foto da cartolina bisogna salire sulla collina della città, dove si avrà una visione dall’alto di tutto il villaggio.

Shirakawa go, case tipiche con la neve

Kanazawa

L’ultima tappa del mio mini on the road è stata Kanazawa, una città ancora non troppo turistica, ma comunque molto interessante. Qui sono d’obbligo una passeggiata nel quartiere di Higashyama, una visita al castello e al vicino parco, uno più belli di tutto il Giappone.

Kyoto

Su Kyoto non avevo aspettative, anche se avevo letto e visto foto a riguardo, non pensavo mi avrebbe incantata a tal punto. Ho trascorso i miei giorni in città passeggiando tra i quartieri antichi di Gion e Higashiyama, perdendomi nei templi come Fushimi Inari e Kinkaku-ji, e ammirando i ciliegi che si specchiavano nell’acqua nella zona di Pontocho.

Kyoto è stata una vera sorpresa, nonostante sia stato il posto con la più grande concentrazione di turisti di tutto il viaggio.

Kyoto, i ciliegi in fiore che si specchiano nel canale a Pontocho

Osaka

Osaka è una città estremamente vivace. Di giorno la si apprezza per la sua tranquillità, per la bellezza del suo castello e del parco circostante, ma è di sera che la città prende vita e cambia totalmente.

Ho camminato tra le luci di Dotonbori, con lo sguardo sempre all’insù, incantata da tutte quelle luci, quei suoni e quegli odori.

Nara

In treno da Osaka ho raggiunto Nara, famosa per i cervi che girano liberi nel parco e il Todai-ji, il tempio con la statua di uno dei più grandi Buddha del Giappone al suo interno. La visita si può fare in mezza giornata ed è l’ideale per spezzare il ritmo urbano.

Nara, Giappone, un cervo che passeggia indisturbato nel parco

Mangiare in Giappone

In Giappone a mio avviso si mangia benissimo e contrariamente a quanto si pensa, si può mangiare divinamente anche per chi come me non gradisce il pesce o ne è allergico. Ho evitato sushi, sashimi e i viralissimi onigiri del 7eleven, ma ho assaggiato tante altre delizie.

Ramen, okonomiyaki, tonkatsu, grigliate di carne e altri piatti dai nomi sconosciuti che ho provato in giro in vari locali, sono sempre stati ottimi e a prezzi più che onesti.

Tieni presente che in molti locali si fa la fila, a qualsiasi ora. I coperti sono pochi e i locali più popolari spesso sono anche i più piccoli. Ho trovato per caso anche ristoranti frequentati solo dalla gente del posto, dove si mangia bene con circa 6-10 euro e l’acqua è sempre inclusa. Non sempre è facile leggere i menù, ma spesso, quando neanche google translate può aiutare, ci sono rappresentazioni in plastica della pietanza, che rendono tutto più comprensibile.

Shopping in Giappone

Lo shopping in Giappone è un’esperienza a sé. Anche se pensi di non aver bisogno di nulla, ogni quartiere ha negozi che ti faranno cambiare idea. Dalle catene tipo Don Quijote ai piccoli shop tradizionali, c’è qualcosa per tutti: cartoleria, gadget, oggettistica kawaii, utensili da cucina, cosmetici.

Il Giappone crea necessità che non sapevi di avere, è assurdo.

In ogni città o attrazione, poi, troverai snack, dolci o biscotti a tema, confezionati alla perfezione, pensati come souvenir. È impossibile resistere.

Per concludere

Questo è stato il mio itinerario di due settimane per la mia prima volta in Giappone. Un itinerario classico tra città iconiche, villaggi montani, fioriture meravigliose e sorprese continue. Il bello di un viaggio così ricco e vario è che ogni giorno ti sembra un viaggio a sé, sempre diverso da quello precedente.

Se ti è piaciuto questo racconto e pensi che possa ispirare chi sta organizzando un viaggio in Giappone, condividilo con i tuoi amici e continua a seguirmi per non perderti tutti gli articoli più dettagliati sulle varie tappe di questo viaggio indimenticabile.

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